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La nascita del sito - Armando Spataro

Anche la Procura della Repubblica di Lodi, da oggi, ha il suo sito web aperto ad ogni persona interessata.

Perché questo sito?

Le ragioni sono tante e significative, ma nessuna riguarda il fatto che il “sito web” fa ormai tendenza.

Per spiegare cosa ci ha mosso, partiamo allora dalla foto principale che figura nell’home page. Ci siamo chiesti, insieme ai funzionari che hanno dato vita al sito, quale foto potesse essere la più adatta. Occorreva una immagine che ci legasse a Lodi, ma anche alla Giustizia. I luoghi stupendi di Lodi sono tanti ed il ponte Napoleone Bonaparte lo è in particolare, ma sono tante anche le immagini che rimandano alla giustizia: una bilancia, un codice, una toga, un’aula di Tribunale… Ho scelto però un ponte – naturalmente quello di Lodi - perché penso che anche un fiume, non solo l’Adda, evoca la giustizia. Magari qualcuno troverà eccentrico questo accostamento. Ma pensiamoci bene: il fiume scorre lento, viene da lontano, inarrestabile. Tutto può cambiare lungo le sponde ed il suo corso, ma l’acqua continua a fluire indifferente, capace di dare forza a chi la rispetta, proprio come la legge.

Si tratta dello stesso scenario evocato da una immagine a me molto cara, quella del quadro "The Problem We All Live With" (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Problem_We_All_Live_With), del 1964, di Norman Rockwell, che ho visto per la prima volta nella sede di Washington del Marshals Service, la più antica agenzia federale degli Stati Uniti. I Marshals si occupano, tra l’altro, di dare esecuzione alle sentenze della Corte Suprema americana. Importanza storica riveste negli U.S.A. la sentenza che ha ispirato Rockwell e che nel 1960 pose fine all’apartheid in Louisiana, obbligando una scuola elementare di New Orleans (William Frantz Elementary), che ne aveva rifiutato l’iscrizione, ad accogliere tra i suoi allievi una bambina di colore di sei anni, Ruby Bridges. Furono proprio gli agenti federali del Marshals Service a scortarla a scuola, per l’intero anno scolastico, aspettandola ogni giorno fuori dalla classe per riportarla a casa alla fine delle lezioni.

In questo quadro c’è tutto: la legge, prima di ogni altra cosa, rappresentata da quattro uomini senza volto la cui identità sta scritta solo nella fascia che ne cinge il braccio sinistro. C’è poi l’arroganza – ben conosciuta in Italia - di chi mal sopporta la forza della legge e per questo insulta la piccola, lanciandole pomodori e vergando sul muro l’insulto «Nigger». Ma ci sono anche l’orgoglio ed il coraggio di chi si affida solo alla legge, procedendo a petto in fuori e a testa alta: i pomodori e gli insulti non sfiorano la bambina disegnata da Rockwell ed il suo abito resta immacolato. Non mi pare sia difficile comprendere il senso profondo di questa im-magine: vince la legge, più forte di ogni ostacolo e per questo inarrestabile. Come un fiume, appunto.

E innegabile, certo, che l’applicazione della legge non sempre corrisponda alle aspettative della gente e che, a prescindere da fattori estranei alla loro volontà e personale dedizione, ciò talvolta è addebitabile ai magistrati.

Ma è pur vero che l’Italia vive ormai da molto tempo in una situazione in cui molte false accuse rivolte al mondo della giustizia, per il solo fatto di essere ripetute all’infinito, rischiano di apparire vere a chi è disinformato o non si sforza di capire.

Ecco, allora, lo scopo principale di questo sito: costituire un modesto contributo offerto ai cittadini ed all’ “utenza” di Lodi per meglio conoscere il modo in cui si amministra la Giustizia in questo circondario. Vorremmo, anzi, che il sito – ovviamente da migliorare ed integrare strada facendo – possa offrire a tutti, avvocati compresi, qualche occasione per meglio soddisfare le proprie necessità: accorciare i tempi per richiedere un certificato, sapere dove recarsi – tra i tanti uffici del Palazzo di Giustizia – per qualche specifico incombente, come corrispondere con i magistrati della Procura tramite posta elettronica, quali sono le procedure e i moduli da utilizzare e, attraverso i numerosi links istituzionali, accedere ad altre conoscenze (molto importante, a tal proposito, mi pare la dimensione europea della tutela accordata ai diritti fondamentali delle persone).

Sia ben chiaro: niente di eccezionale nella nostra visione della utilità del sito, ma solo quello di creare un canale di normale accesso a conoscenze ed utilità nel campo della giustizia che, a loro volta, dovrebbero essere normalmente alla portata di tutti.

Per finire, una testimonianza personale sulla realtà che ho conosciuto a Lodi: dal 10 gennaio 2012, ho lavorato in questa Procura come applicato temporaneamente per ragioni di emergenza. Vi rimarrò fino alla fine dell’anno e poi arriverà il nuovo Procuratore che assumerà la guida dell’ufficio, il collega Vincenzo Russo, cui auguro ogni fortuna. Ebbene, in un anno di lavoro in questo palazzo di giustizia ho maturato un’esperienza preziosa che mi ha arricchito, oltre a permettermi di recuperare un approccio giovanilista ad un carico di lavoro assolutamente inimmaginabile: ho visto in Tribunale colleghe e colleghi, giovani e meno giovani, pm e giudici, penalisti e civilisti, dedicarsi anima e corpo al loro dovere, con entusiasmo e professionalità, sacrificando famiglia e interessi privati; ho visto la polizia giudiziaria ed il personale amministrativo affiancarli con il medesimo senso del dovere e la stessa dedizione. Ma ho conosciuto anche avvocati che, con capacità e dignità, esercitano il loro ruolo, irrinunciabile per la corretta amministrazione della giustizia, consci che gli imputati vanno difesi “nel” processo e non “dal” processo: per loro, l’esempio dell’avv. Fulvio Croce, ucciso proprio per questo a Torino dalle BR nell’aprile del 1977, vive nei fatti. Ne voglio dare pubblicamente atto, ringraziando il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lodi e chi lo dirige.

Tutto questo significa rispetto per gli altri e consapevolezza della propria appartenenza ad una collettività senza nome, ben più ampia di quella che ci sta immediatamente attorno e per la quale dobbiamo quotidianamente operare. E’ in fondo questo il senso sia di quanto Guido Galli scriveva nel ’57 al padre, spiegandogli che aveva scelto di fare il magistrato “per la soddisfazione di fare qualcosa per gli altri”, sia del messaggio che, pochi giorni prima della sua recente scomparsa, Pierluigi Vigna ha affidato al giovane figlio: la richiesta di ringraziare in chiesa, il giorno delle sue esequie, “i suoi due migliori amici, di nome “Cittadino” e “Nessuno”.

Ringrazio i funzionari Maurizio Murroni e, soprattutto, Marcello Damiani per il decisivo contributo alla creazione del sito della Procura di Lodi.

Lodi, 19 dicembre 2012

Armando Spataro

Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano
Applicato dal 10 gennaio al 31 dicembre 2012 alla Procura di Lodi, qauale Procuratore della Repubblica “facente funzioni”

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